lunedì 3 giugno 2013

Intervista fatta a Lodo dal Messaggero Veneto

Sarà anche una serie a misura di teenagers, ma i numeri registrati al botteghino per l’anteprima della seconda stagione diVioletta sono tali da far concorrenza al cinema più... maturo, a quel Grande Gatsby – per esempio – accolto con favore a Cannes e pronto a segnare nuovi ambiziosi traguardi. Sugli schermi di Disney Channel a partire da domani, Violetta 2 è stata infatti presentata in anteprima nelle sale cinematografiche italiane del circuito Uci (in regione: a Fiume Veneto) dove, nell’arco di due soli giorni, le 377 copie distribuite hanno rastrellato ben 1,8 milioni di euro, superando, in proporzione, i 2,9 (in quattro giorni) dell’amato personaggio plasmato dalla penna di Francis Scott Fitzgerald.
Un’accoglienza così calorosa rivela, alla vigilia, quanta attesa ci sia per il ritorno in tv dell’ultima eroina dei giovanissimi, che deve la sua fortuna anzitutto all’appeal, intramontabile, della vicenda narrata, una sorta di Saranno famosi latino, ma anche allo spumeggiante gruppo di coprotagonisti nel quale si conta pure una giovane attrice friulana, Lodovica Comello, classe 1990. Nata e cresciuta a San Daniele, la giovane “Lodo” vive e lavora ormai da un paio d’anni a Buenos Aires, quartier generale della serie, dov’è approdata dopo un esordio teatrale nel cast de Il mondo di Patty, altra fortunata creatura di casa Disney. È un convincente provino ad aprirle le porte della nuova serie tv. Fatto, «per gioco», mentre studia al Mas di Milano. Il suo volto pulito, la sua disinvoltura, la bella voce e la scioltezza nei movimenti convincono la produzione e così, inattesa, per la friulana Comello arriva la scrittura. Lodovica salta senza nemmeno accorgersene Dall’accademia al set e in poco più di un anno diviene idolo deiteenagers di mezzo mondo, pur restando – parola sua – la solita “Lodo”. Pronta a rispondere, con cortesia, alle nostre domande anche grazie ai complici sms di sollecito che le invia dal cellulare suo papà Paolo.
– Lodovica, tu che sei uno dei due volti italiani di Violetta, ti aspettavi un simile successo per l’anteprima?
«Assolutamente no! Solo ora mi sto rendendo conto della portata del fenomeno Violetta, ma non mi sarei mai aspettata una risposta così... esagerata all’evento. Sono senza parole...».
– Come sono andate le riprese della nuova serie?
«Molto bene. L’affiatamento tra noi ragazzi del cast e la crew ha reso tutto molto più piacevole. Ci siamo divertiti moltissimo. In più stavolta (cosa che l’anno scorso non accadeva perché Violetta non era ancora andata in onda), piccole folle di fans curiosi ci hanno accompagnato nelle varie locations o aspettato fuori dagli studi tutti in giorni per salutarci o darci una letterina. È stato davvero molto bello».
Un aneddoto dal set...
«Nel videoclip Hoy Somos Más, il video di apertura di questa stagione, tutto è incredibilmente idilliaco e bucolico. Ritrae un gruppetto di ragazzi felici che ballano nel bel mezzo della campagna argentina, che giocano nel bosco con palloni giganti e si spruzzano acqua su delle barchette in mezzo a un laghetto. Beh... proprio la location del laghetto è stata tragica. I ragazzi stavano seduti su una barchetta e schizzavano a noi ragazze sdraiate su un piccolo molo e intente a sgambettare con i piedi nell’acqua. Nel videoclip non si nota, perché cercavamo di fare le disinvolte, ma avevamo gambe e braccia tutte irritate: l’acqua era semi-paludosa, piena d’insetti..., senza contare il caldo di quella giornata, che non aiutava. Avevamo una voglia matta di grattarci per toglierci il prurito, anche se nel video sembriamo raggianti. Piccoli segreti del backstage...».
– Con due stagioni all’attivo, ti senti cambiata professionalmente?
«Sì, dopo due anni di riprese sento di essere entrata ormai nel meccanismo. So come funziona il set, che cosa cercano da te i registi, quali sono le cose che “in camera” rendono bene e quali no... Mi sento molto più tranquilla e a mio agio. Se penso com’ero nervosa e rigida il mio primo giorno di riprese, l’anno scorso, sento di essere diventata un’altra persona».
– All’inizio stare davanti alla macchina da presa non era per te una vocazione, fu piuttosto una felice coincidenza, è cambiato qualcosa?
«Diciamo che adesso non escluderei la possibilità di lavorare, in futuro, anche di questo. Il mio obiettivo resta il canto, ma non mi dispiacerebbe provare l’esperienza del grande schermo. Le riprese mi affascinano e credo mi piacerebbe imparare come si lavora a un film vero e proprio. Progetti per il futuro? Un disco tutto mio. Ho già un sacco d’idee e non vedo l’ora, appena ne avrò tempo, di farvele sentire».

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